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Recensione ' Il grande Gatsby' di Francis Scott Fitzgerald


Titolo: Il grande Gatsby

Autore: Francis Scott Fitzgerald

Editore: Feltrinelli 

Genere: Classico

Pagine:  230

Prezzo E-Book:  3.99€

Prezzo Copertina: 9.00 €







Trama :

Il grande Gatsby ovvero l'età del jazz: luci, party, belle auto e vestiti da cocktail, ma dietro la tenerezza della notte si cela la sua oscurità, la sua durezza, il senso di solitudine con il quale può strangolare anche la vita più promettente. Il giovane Nick Carraway, voce narrante del romanzo, si trasferisce a New York nell'estate del 1922. Affitta una casa nella prestigiosa e sognante Long Island, brulicante di nuovi ricchi disperatamente impegnati a festeggiarsi a vicenda. Un vicino di casa colpisce Nick in modo particolare: si tratta di un misterioso Jay Gatsby, che abita in una casa smisurata e vistosa, riempiendola ogni sabato sera di invitati alle sue stravaganti feste. Eppure vive in una disperata solitudine e si innamorerà insensatamente della cugina sposata di Nick, Daisy... Il mito americano si decompone pagina dopo pagina, mantenendo tutto lo sfavillio di facciata ma mostrando anche il ventre molle della sua fragilità. Proprio come andava accadendo allo stesso Fitzgerald, ex casanova ed ex alcolizzato alle prese con il mistero di un'esistenza ormai votata alla dissoluzione finale.

Recensione:

Il grande Gatsby. Ho sempre sentito parlare, anche se in maniera poco chiara, di questo libro e della storia particolare che narra. Attraverso film, attraverso altre letture che hanno alimentato e stuzzicato la mia curiosità. Fino a poco tempo fa non ero mai stata molto interessata a questo genere, sentendolo non adatto a me, ma dopo aver letto Jane Eyre ne sono rimasta ammaliata. 
Più che un semplice personaggio, Francis Scott Fitzgerald ha reso Gatsby la rappresentazione concreta dell'America nell'età del jazz, piena di sogni, belle auto, party e vestiti da cocktail. E' riuscito, in qualche modo, ad immergere un vasto territorio carico di illusione e infelicità in un'unica persona, denunciando la società degli anni Venti. Ma direi di partire dall'inizio.
E' l'estate dell'anno 1922 quando Nick Carraway, voce narrante del romanzo, si trasferisce nella sognante Long Island. Proveniente da una famiglia benestante, che da tre generazioni vive nella città del Middle West, si laurea nel 1915 trasferendosi ad Est per imparare a fare il mediatore finanziario.
I primi personaggi di cui veniamo a conoscenza sono Daisy e Tom, di cui non ho un buon occhio a riguardo. Daisy è la cugina di Nick, una donna dalla grande bellezza che come dirà Gatsby è capace di rendere tutto più splendente. Inizialmente, anche se un po tonta, è stato un personaggio che ha saputo catturare la mia attenzione ma, con le vicende del finale, ha saputo come farsi 'detestare'. Tom non è da meno: sin dalle prime informazioni che ho potuto captare non mi è mai piaciuto e sapevo, dentro di me, che questa opinione non sarebbe mutata con l'andare avanti della storia. E' la rappresentazione del tradimento, dal momento in cui ha un'altra donna oltre a Daisy; della cupidigia e della frivolezza. Ad essere sincera non sono riuscita a scorgere nessuna qualità positiva in lui.

Con l'arrivo a West Egg, Nick, si imbatte in un vicino che lo colpisce in modo particolare: Mr Gatsby. Proprietario di una villa sfarzosa, Mr Gatsby vive nel lusso e nell'ignoto organizzando feste stravaganti ogni sabato sera. Nick riuscirà così a fare conoscenza con il suo vicino, tanto odiato e tanto discusso, il quale si mostra una piacevole sorpresa. In quella che Fitzerald rappresenta come una società priva di moralità ed egoista, Gatsby sembra distinguersi per la speranza che poche persone possiedono. Infatti, dietro il suo apparente modo di essere superficiale, sogna di poter ripetere il suo passato: vorrebbe tornare a Louisville e sposare Daisy, la cugina di Nick, come se cinque anni non fossero passati. Ad esaudire in parte il suo sogno sarà proprio Nick che con il tempo instaurerà uno strano rapporto con il vicino della porta accanto.

' Si erano dimenticati di me, ma Daisy alzò gli occhi e tese la mano; ora Gatsby non mi conosceva più. Li guardai ancora una volta e anche loro mi guardarono, da lontano, posseduti da una vita intensa. Poi uscii dalla stanza e scesi la scala di marmo sotto la pioggia lasciandoli insieme.'
Mr Gatsby è quel genere di uomo che sa affascinare con poco. Avvolto da un velo di mistero fugge sottraendosi da ogni tentativo, da parte del lettore, di inquadrarlo. Non per questo sono molte le voci che circolano su di lui: c'è chi pensa sia un assassino e chi invece un contrabbandiere. Fitzgerald, durante il corso della storia, non ci permettere di conoscerlo in modo diretto ma lo fa indirettamente, con piccole sottigliezze, attraverso Nick e Jordan, vecchia amica di Daisy. Ma chi è Gatsby? Gatsby è un uomo dall'anima fine che sebbene viva nel lusso e nel sogno di ogni americano è l'impersonificazione della solitudine, dove la felicità materiale scema sostituita dalla tristezza. Nonostante tutto non smette di credere e non smette di sperare, attendendo quel giorno dove l'amore della sua vita faccia ritorno. 

Ho trovato questo personaggio davvero interessante, anche se avrei preferito saperne di più sul suo conto, sentendomi vicina e quasi parte di egli stesso. E' stata molto triste la conclusione del capitolo della sua vita, portandomi in uno stato di angoscia e riflessione che mi ha influenzato nei giorni a seguire dopo la lettura. 

L'ambientazione, in particolar modo, e l'epoca storica sono ciò che mi ha affascinato maggiormente. Fitzgerald è riuscito, attraverso le sue parole, ad immergermi completamente in un mondo pieno di lusso e apparente felicità. 
Sebbene la mole sia poca tanto da riuscire a leggere il libro in un battito di ciglia, sono rimasta sorprendentemente affascinata da questa storia. Con immensa gioia, spero che tutti voi -miei cari lettori- possiate assaporare questa grande storia.

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