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Recensione "Gideon la Nona" di Tamsyn Muir

                                                


Titolo: Gideon la Nona
Autore: Tamsyn Muir
Editore: Mondadori
Genere: Sci-fi/Fantasy
Numero pagine: 456
Copertina rigida: €22.00
Link per l'acquisto: https://www.amazon.it/Gideon-nona-Tamsyn-Muir/dp/8804723637/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=gideon+la+nona&qid=1603955471&sr=8-1


Recensione

Ciao a tutti lettori! Come state? Spero bene. Oggi ritorno su questi schermi con la recensione di un libro che ho potuto leggere in anteprima grazie alla Mondadori (https://www.instagram.com/librimondadori/ , https://www.instagram.com/oscarvault/) , che ringrazio per avermi concesso questa opportunità, e grazie a Diletta (https://www.instagram.com/guardoescrivo_/ ) per avermi coinvolta nel Blog Tour da lei gestito. 
Nella foto allegata qui sotto potete trovare i nickname dei blog che hanno preso parte al Blog Tour e al Review Party.




Oggi 17 Novembre, arriva su tutti gli scaffali delle librerie Italiane per Mondadori, nella collana Oscar Fantastica, il romanzo più pirotecnico del momento scritto da Tamsyn Muir. Autrice di fantasy, horror e fantascienza, Tamsyn Muir ha pubblicato in precedenza alcuni racconti su importanti riviste che le sono valsi nomination per i premi Nebula, Shirley Jackson, World Fantasy e Eugie Foster Memorial. Tra questi ritroviamo: The Woman in the Hill, Union e Chew.



Nata il 14 Marzo 1985 nel New South Wales in Australia, Tamsyn Muir si è trasferita in Nuova Zelanda quando aveva nove mesi ed è cresciuta a Howick. Gideon la Nona è il suo romanzo d'esordio, primo della trilogia Locked Tomb, pubblicato nel 2019. Ha ricevuto  il Locus Award 2020 per il miglior primo romanzo e il Crawford Award 2020. E' stato nominato per il miglior romanzo al Nebula  e Hugo Award. Recentemente è stato pubblicato il secondo libro della trilogia intitolato Harrow the Ninth che sarà seguito da Alecto the Ninth in uscita il prossimo anno.

Tamsyn Muir ci catapulterà in una galassia di duelli a fil di spada, spietati giochi di potere e necromanti lesbiche. Ci troviamo in un Impero retto da Nove Case, ciascuna insediata in un pianeta e dotata di un aspetto della necromanzia. Quest'ultima è un arte magica fondata sul potere della morte. Tra le nove case dell'Impero, la Nona è la più funesta. Le adepte della Nona Casa si definiscono suore, vestono il nero e sono custodi della morte, perché nel loro pianeta vi è una tomba che non può essere aperta.
L'Imperatore ha invitato tutti gli eredi delle sue fedeli Case a prendere parte a un torneo all'ultimo sangue fatto di astuzia e abilità. Seguiremo la storia attraverso gli occhi di Gideon, un'orfana che, preparandosi a fuggire, si troverà al centro di una trama che potrebbe determinare il futuro dell'impero e della necromanzia.

Gideon la Nona è sicuramente uno dei libri più belli che abbia letto durante questo anno, uno dei libri più strani e contorti che abbia mai affrontato durante la mia esperienza da lettrice. Non è una storia adatta a tutti. Non è una storia che dona certezze al lettore. Non è una storia lineare. Gideon la Nona mette a repentaglio ogni teoria, ogni sicurezza cercando di depistare chi legge. Segue la sua traiettoria caotica non curandosi minimamente di chi sta dall'altra parte. Tamsyn Muir ha portato per iscritto pura follia e pura genialità. 
Era da tempo che cercavo un libro che sapesse spaziare, fuori dal comune, e sono davvero felice e soddisfatta di essermi imbattuta proprio in questa storia. La vera domanda è: perché leggere questo libro? Vale tutto l'hype? 

La Nona Casa è un'enorme buco scavato verticalmente fino al nucleo del pianeta e la sua prigione è una struttura a forma di bolla installata a mezza atmosfera, dove le condizioni di vita sono probabilmente molto più clementi. L'oscurità della Nona è profonda e sfuggente; è fredda e livida. La Nona. L'enigmatica e misteriosa Nona, la casa della Lingua Cucita, la Dimora dell'Anacoreta, la Casa dei Segreti Eretici. Storicamente, la Nona ha riempito i suoi corridoi di penitenti provenienti da altre case, mistici pellegrini. A popolarla, scheletri che defluiscono in ranghi ordinati e serratissimi con la smania di lavorare nei campi con i porri gelati e le adepte. Le monache portano il viso dipinto di un grigio alabastrino e dei motivi neri disegnati sulle guance e sulle labbra, come i teschi dei morti. Avvolte in abbondanti drappi di un nero rugginoso, somigliano a una platea di maschere a mezzo busto vecchie e deprimenti. Nei rituali della Nona non vengono pronunciate invocazioni. C'è solo il ticchettare delle ossa - nocche, tutte intrecciate in codini annodati, intagliate e usurate- maneggiate dalle monache con le loro dita decrepite. Pregano con una tale destrezza da trasformare ogni celebrazione in un costante brusio di schiocchi.
Reverenda Figlia  ed erede della Nona Casa, Harrowhark Nonagesimus è il prodigio della magia ossea.


Ritratto studiato dell'innocenza, dell'indifferenza perfetta, Harrowhark è una creatrice di scheletri. Il suo talento più spiccato è la magnitudo, la capacità di creare un costrutto pienamente compiuto da un misero osso del braccio o da un bacino. A chiunque altro basterebbe a malapena per un solo scheletro perché nessuno, al di fuori della Nona, padroneggia l'arte degli scheletri come un nono necromante. Harrow ha la capacità di creare un vero e proprio esercito.

"Accanto ai grumi di polvere e pietrisco che aveva scrupolosamente spazzato via col piede, gli scheletri emersero di botto dal suolo compatto dove erano stati sepolti precipitosamente. Le mani eruttarono da una serie di piccole fosse nel terreno, perfette, con i pollici e le loro quattro dita (...) a ogni metro che faceva - a ogni cazzo di metro - c'erano delle ossa che spuntavano dal suolo, afferrandole gli stivali, le caviglie, i calzoni." 
                                                           Gideon la Nona  

Ci troviamo di fronte ad un personaggio scaltro il cui sguardo repentino e freddo nasconde un'intelligenza radicata, una profondità e ampiezza percettiva non soggetta a vergogne. E' acuta. E' determinata. E' operosa. La mania di controllo e di segretezza caratterizza ogni aspetto della sua vita spettrale. La Reverenda Figlia Harrowhark Nonagesimus ha praticamente saturato il mercato dei ghigni e degli indumenti neri che costituiscono il cento per cento della sua personalità. Indossa un lungo manto ricamato e della cassa toracica umana, il cui biancore splende in mezzo a tutto quel nero, che le avviluppa il busto. Ad ornare la sua esile figura braccialetti d'osso, denti pendenti al collo e piccole borchie d'osso alle orecchie. Nessuno nella Nona Casa capisce cos'è la crudeltà, non fino in fondo, a parte Harrow; nessuno comprende la brutalità. Sebbene di primo acchito pare abbia un cuore arido, dietro lo sguardo aggressivo si nasconde molto altro. E' estremamente intelligente, focalizzata e soprattutto di poche parole. Harrow ama la solitudine e sembra quasi odiare il contatto con le altre persone. Un esempio potrebbe essere il rapporto che ha con Gideon, intimo ma al contempo stesso spinoso. Harrowhark l'ha odiata dal primo istante in cui il suo sguardo l'ha sfiorata. Harrow è un personaggio complesso, fuori dal comune e, a volte, facilmente odiabile. Reputo, però, questo personaggio uno dei migliori all'interno di questo libro e uno dei più interessanti, in quanto aleggia intorno alla sua figura un alone di mistero. E' stato bizzarro e folle cercare di seguire la sua razionalità e non vedo l'ora di poter approfondire la sua conoscenza leggendo il secondo volume.




Gideon la Nona, che pagherebbe dei bei soldi per essere chiamata in qualsiasi altro modo, ha una lingua lunga per essere una serva della Nona. Nav è un cognome Nonario, ma Gideon non sa dove è nata. Venne accolta dalla Nona da infante, come una minuscola servitrice a contratto che non era della Nona ma era ad essa legata dal debito.
A cinque anni, capirono che non era una necromante e, a otto, il sospetto che non sarebbe mai diventata una monaca si fece fondato. Raggiunti i dieci, era ormai chiaro che sapendo troppo non le sarebbe mai stato consentito di andar via. La maestra di spada, Aiglamene, convinse la Casa a mettere una spada nelle mani di Gideon, per non sprecarla al servizio dell'altare o a sgobbare nell'ossario. Non è una schiava, ma è costretta a servire la Nona Casa fino al giorno della sua morte. Ma Gideon, odiata da tutti, odia la Nona e vuole andar via di lì. Nient'altro conta. Quella è  l'unica cosa che ha avuto importanza da quando una Gideon molto più giovane si era resa conto che, a meno di azioni drastiche, sarebbe morta là sotto nell'oscurità. Il suo sogno è quello di arruolarsi alla Coorte, l'esercito, e per raggiungerlo per trentatré volte cerca di scappare fallendo ogni volta. Più ci si sforza di combattere la Nona, più ti trascina in profondità; più forte la si maledice, più forte ti fa urlare.
Gideon è, sicuramente, uno dei personaggi più determinati e cazzuti che abbia mai incontrato all'intero di una storia. Adora stare a briglia sciolta ed è nata per questo. E' infima per natura. La cosa che colpisce sin da subito il lettore è la sua personalità scontrosa e presuntuosa dietro la quale nasconde una certa sensibilità. E' uno spirito libero, acuto, con una replica pungente sempre pronta in ogni situazione. Può essere definita una scaricatrice di porto per il suo linguaggio scurrile e volgare preponderante. Ama così tanto la sua spada e le sue riviste zozze da portarle sempre con sé. 
Gideon è un personaggio estremamente divertente e sarcastico che riuscirà sicuramente a strapparvi una risata e a coinvolgervi nella storia. 

La storia ideata dall'autrice neozelandese si fonda su una pratica poco conosciuta, adattata e revisionata in un mondo futuristico: l'arte della necromanzia. Quest'ultima è una pratica di predizione di fururo, una forma di divinazione in cui i necromanti cercano di evocare gli spiriti dei defunti. Tamsyn Muir pone il suo sistema magico sulla base della necromanzia classica ma apporta dei cambiamenti notevoli e originari. I necromanti che ci propone l'autrice hanno bisogno di energia per operare: la thanergia. La thenargia è il carburante della morte e abbonda dove qualcosa è morto o sta morendo.



La necromanzia in Gideon la Nona presenta dei sottoinsiemi caratterizzati da diverse capacità divise tra le Case che reggono l'Impero. Nove Case. Ciascuna dotata di un ramo dell'arte che evoca gli spiriti dei defunti.

Prima Casa
Risiede nella prima casa il Divino Negromante, Sovrano delle Nove Rigenerazioni, il Resurrettore, il Necrore Supremo. Tamsyn Muir non rilascia molte informazione su questa Casa e non vedo l'ora di poterne scoprire di più nel secondo volume.



Seconda Casa
 La seconda casa è la forza militare dell'imperatore. Profondamente intrecciati con la coorte, si comportano con rigore militare in tutte le situazioni. La loro fervida devozione al rango e all'ordine li rende inclini a farsi carico, spesso nonostante le proteste di altre case. Hanno la capacità di assorbire energia vitale dai vivi. Un secondo negromante può assorbire thenergia da qualsiasi fonte vivente, quindi usarla per rafforzare la forza dei propri soldati.



Terza Casa 
La terza casa è l'avanguardia della moda nell'impero. Fanno modo e suscitano pettegolezzi ad ogni loro mossa. Non solo fanno circolare voci, ma raccolgono diligentemente informazioni, sia personali che politiche. Sono in grado di cannibalizzare della thenergia dai cadaveri, indipendentemente dall'età. Superano i limiti di altre case per trarre energia dai cadaveri dei defunti.



Quarta Casa
 La quarta casa è l'avanguardia dell'impero, la prima su ogni campo di battaglia mentre l'imperatore intraprende la guerra attraverso la galassia. Entusiasmante thenergia in uno stato di fissione, trasformano così i cadaveri in bombe.


Quinta Casa
La quinta casa è il cuore dell' impero. Con una miriade di anni di tradizione alle spalle, sono diventati una superpotenza la cui gravità minaccia di inglobare ogni casa che vacilla. I quinti negromanti sono i migliori maghi spirituali, senza precedenti quando si tratta di parlare ai morti.


Sesta Casa
La sesta casa conserva e indaga la conoscenza collettiva dell'impero. Maestri di mille campi di studio esoterici, sono spesso considerati libreschi, ma mai da sottovalutare. Hanno la capacità di psicometria, con la quale possono leggere la storia  di chi in vita e morte lasciano sugli oggetti.


Settima Casa
La settima casa incarna la bellezza particolare che si trova solo nelle cose morenti. Sono la rosa che pende rigogliosa dalla decomposizione, le viti che abbattono muri di pietra. Disegnano momenti di bellezza, preservano persone, luoghi e tempi nell'ambra di una successiva dissezione e delizia. La loro capacità consiste della conservazione del cadavere e la stasi dell'anima, prolungando lo spazio tra la vita e la morte e tra la morte e il decadimento.


Ottava Casa
L'ottava casa raggiunge profondità di devozione che si avvicinano allo zelo. Essendo la fonte del perdono mortale per il peccato, provano grande piacere nel trattenere la misericordia e nel pronunciare il giudizio. Il sifonamento dell'anima è la loro specializzazione. Un ottavo negromante può incuneare un'anima nelle braccia tra la vita e l'aldilà e usarla come condotto per la magia degli spiriti.


Nona Casa
 La nona casa è una casa di segreti, una tomba di clausura curata da suore silenziose e schiavi scheletrici. Incaricati di un terribile dovere dell'imperatore, i noni sono trattati con paura e sospetto, ma esigono rispetto. Sono dotati dell'allevamento e della creazione di scheletri. Sebbene sia un punto fermo di tutta la necromanzia, nessuno padroneggia l'arte degli scheletri come un nono negromante.

Per saperne di più su questo sistema magico vi lascio qui sotto il link della mia tappa.
linkhttps://booksandhoney24.blogspot.com/2020/11/gideon-la-nona-di-tamsyn-muir.html


Se la Muir da un lato non lascia nulla al caso con il sistema magico, dall'altro offre pochi dettagli per quanto riguarda il worldbuilding. Tamsyn Muir ci trascinerà in un'atmosfera gotica e lugubre che renderà la storia più intensa e suggestiva. Visiteremo castelli maestosi nella polvere, incastonati nella roccia e decorati con porte sormontate da teschi in una moltitudine di pose; cammineremo in sale con soffitti a volta, immerse nella luce verdastra del sole che filtra attraverso uno spesso strato di alghe che ricopre le vetrate.

Gideon la Nona è un libro incredibile ma non  esente da difetti. Sebbene sia venduto come un libro che parla di necromanti lesbiche che esplorano palazzi gotici infestati nello spazio, ho trovato in realtà poca rappresentazione LGBT. E' davvero un peccato che l'autrice non abbia approfondito e lasciato spazio a questo aspetto che avrebbe reso il libro ancora più intrigante. Seconda accortezza che mi sento di sottolineare è la presenza di numerosi personaggi che risultano essere tutti fondamentali per la narrazione. Personalmente non ho trovato molta difficoltà con questo ultimo punto ma riconosco che risulta essere un pò confusionario per il lettore. 

Attraverso la sua scrittura Tamsyn Muir riesce a trasmettere l'oscurità e la violenza che risultano essere i pilastri dell'intera storia. Si tratta di uno stile molto personale che sa distinguersi dagli altri e si fa sentire pesantemente. Ad impregnare le pagine del libro sono la volgarità e la crudezza che a volte potrebbero risultare essere disturbanti se non amanti del genere. 
Gideon la Nona è un libro che inizia lentamente per poi accelerare trasportando il lettore in una serie di colpi di scena, battaglie all'ultimo sangue e riti necromantici. 
Per tutti gli amanti del genere, per tutti coloro che sono in cerca di una nuova avventura fuori dal comune, Gideon la Nona è in tutte le librerie con Gideon e Harrow pronte ad accogliervi.





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